16 ottobre

Santa Margherita Maria Alacoque Vergine

"Un Cuore che ama è un Cuore Provvidente. Gesù stesso lo evidenzia nel Santo Vangelo: "Venite a me voi tutti....ed io vi darò ristoro". ( Mt 11,28)

Biografia
Quintogenita di Claude Alacoque e di Philiberte Lamyne. Suo padre era notaio reale e giudice della signoria di Terreau; sua madre era lei pure figlia di un notaio regio. Fu battezzata nella chiesa di Vérosvres il 25 luglio. A quattro anni andò a vivere nel castello della madrina di battesimo Marguerite de Foncrenne de Villiers. Nel 1655 ritornò in famiglia. In quello stesso anno l'11 dicembre morì il padre. Margherita Maria fu messa in collegio presso le Clarisse-Urbaniste di Charolles. Rimane presso le Clarisse solo due anni perché si ammalò gravemente a tal punto da non poter nemmeno camminare. La guarigione giunse per un voto fatto alla Vergine Maria. Durante l'adolescenza Margherita e la sua famiglia vissero momenti difficili. La madre poco accorta negli affare affidò l'amministrazione dei beni di famiglia a un cognato firmando una rinuncia alle sue rendite, in cambio del mantenimento suo e dei suoi figli da parte del cognato. Ma la vera proprietaria e i suoi figli furono assimilati a dei domestici e trattati come tali dalla famiglia dell'amministratore.
Nel 1669 a 22 anni ricevette la Cresima e aggiunge "Maria" al nome di Margherita e il 20 giugno del 1671, a 24 anni, entrò nel monastero della Visitazione di Paray-le-Monial. Fu ammessa alla professione, il 6 novembre del 1672. Il 27 dicembre del 1673 segnò per suor Margherita Maria l'inizio di un nuovo periodo della sua vita religiosa nel monastero della Visitazione, segnato da doni mistici particolari: tre rivelazioni nelle quali Gesù le manifestò il suo cuore. Da quel momento la figlia spirituale di San Francesco di Sales e di Santa Giovanna di Chantal, per ben 17 anni, ebbe colloqui con il Signore durante i quali Egli, nel chiamarla "discepola prediletta", le rivelò i segreti del cuore divino, ed ella imparò dal Maestro la scienza dell'amore.
Dal momento che non veniva presa sul serio, e anzi per queste visioni veniva perseguitata dalle consorelle, il Signore le promise di mandarle un suo "servo fedele e amico perfetto". E in effetti, di lì a poco, divenne suo nuovo direttore spirituale il gesuita San Claudio de la Colombière, e da questi fu sostenuta nel portare a compimento la missione affidatale da Gesù stesso: introdurre nella Chiesa cattolica il culto del Sacro Cuore.
Divenuta Maestra delle novizie, all'indomani della sua morte, avvenuta nel 1690, due sue discepole compilarono una "Vita di suor Margherita Maria Alacoque". 

 Le dodici promesse del Sacro Cuore di Gesù
    Mostrando un giorno il suo Cuore a S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690) Gesù disse:«Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e dai quali non riceve che ingratitudini e disprezzo...»
    In diverse apparizioni a Santa Margherita, Gesù fece le seguenti promesse per coloro che avessero onorato il suo Cuore e che la Santa riporta nelle sue lettere:
    La grande promessaFra tutte le promesse fatte a S. Margherita Maria dal Sacro Cuore, la più celebre è senz'altro quella dei nove primi venerdì del mese, in cui Gesù promette la salvezza eterna a chiunque (con le dovute disposizioni) si accosterà alla Santa Comunione il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi.

    Scrive S. Margherita Maria nella lettera 86: «Un venerdì, durante la santa comunione, Egli, se non mi sbaglio, mi rivolse queste parole: ‘Nell'eccessiva misericordia del mio Cuore, ti prometto che il suo onnipotente amore accorderà la grazia della penitenza finale a tutti coloro che faranno la comunione per nove primi venerdì del mese consecutivi. Non morranno perciò in mia disgrazia, né senza ricevere i loro sacramenti. Il mio Cuore si renderà per loro asilo sicuro in quel supremo momento’.»
    Sull'autenticità di questa promessa non ci sono dubbi, tanto che Benedetto XV, fatto più unico che raro, la volle inserire nella bolla di canonizzazione della santa.
      Le condizioni 
      Le Comunioni devono essere fatte nei primi venerdì del mese e non ci darebbero diritto alla Grande Promessa se venissero fatte in un altro giorno che non fosse il primo venerdì. Nemmeno il confessore può commutare il giorno e neppure gli ammalati possono essere dispensati dall'osservare questa condizione.Per nove mesi consecutivi. Chi dopo aver fatto cinque, sei, otto Comunioni, la tralasciasse poi un mese, anche involontariamente perché impedito o perché si è dimenticato, costui sarebbe obbligato a ricominciare la sua pratica daccapo.
      Le nove Comunioni devono essere fatte in grazia di Dio, con la volontà di perseverare nel bene. Non si richiede un fervore speciale che non sarebbe alla portata di tutti. È chiaro che se uno facesse la Comunione sapendo di essere in peccato mortale, non solo non si assicurerebbe il Paradiso, ma commetterebbe un peccato gravissimo di sacrilegio.Nel fare le nuove Comunioni bisogna avere l'intenzione di farle secondo l'intenzione del Cuore di Gesù per ottenere il frutto della Grande Promessa, cioè la grazia della buona morte mediante la perseveranza o la penitenza finale. Questo è molto importante perché, senza questa intenzione, fatta almeno nell'incominciare l'esercizio dei Primi Venerdì, non si potrebbe dire di aver adempiuto bene la pia pratica.

      Amare senza soffrire è un inganno

      Pensieri di  Santa Margherita Maria Alacoque
      1. Senza questo S. Cuore la vita mi apparirebbe un tormento insopportabile. Bisogna amarlo con tutte le nostre forze e facoltà, costi quel che costi e dobbiamo essere contenti quando ci giudica degni di soffrire per amor suo...- Voler amare Dio senza soffrire è un inganno. D'altro canto non riesco a capire come si possa soffrire quando si ama veramente il Cuore di N.S.G.C. dal momento che Egli muta in dolcezze e tutte le più disgustose amarezze e fa gustare le sue delizie in mezzo alle più grandi pene e umiliazioni.
      2. Ma se il desiderio d'amare con tutto l'ardore il S. Cuore può produrre tali effetti, quali piaceri farà gustare a quei cuori che già lo amano coi fatti? La pena più grossa per loro è quella di non soffrire o piuttosto di non amarlo abbastanza.
      3. In verità, io credo che tutto si cambia in amore e un'anima, una volta accesa da questo fuoco sacro, non ha altro esercizio o altra occupazione che di amare soffrendo.
      4. Amiamo dunque il nostro Sovrano Maestro pendente dalla croce, perché Lui gode quando trova un cuore che ama e soffre in silenzio".
      5. Mi sembra che il grande desiderio di Nostro Signore che il suo Sacro Cuore venga onorato in modo particolare abbia lo scopo di rinnovare nelle anime gli effetti della sua redenzione. Infatti il suo Sacro Cuore è una fonte inesauribile che cerca solo di riempire i cuori umili, vuoti, distaccati da ogni cosa e sempre pronti a sacrificarsi per rendergli piacere.
      6. Questo Cuore divino è una fonte inesausta, dalla quale scendono ininterrottamente tre canali: il primo è quello della misericordia verso i peccatori e porta loro lo spirito di contrizione e di penitenza. Il secondo è quello della carità e scorre per portare aiuto a tutti i miserabili che si trovano in qualche necessità, e particolarmente a coloro che tendono alla perfezione: essi vi troveranno la forza per superare gli ostacoli. Il terzo è quello dell'amore e della luce per gli amici perfetti, che egli desidera unire a se stesso, per comunicare loro la sua scienza e i suoi desideri, perché, per una via o per l'altra, si consacrino totalmente alla sua gloria.
      7. Questo Cuore divino è un abisso di bene, in cui i poveri devono riversare le loro necessità. E' un abisso di gioia, dove bisogna gettare tutte le nostre tristezze. E' un abisso di umiliazione per il nostro orgoglio, un abisso di misericordia per gli infelici, e un abisso d'amore, in cui bisogna seppellire tutte le nostre miserie.
      8. Non avrete quindi che da unirvi in tutte le vostre azioni al Sacro Cuore di Nostro Signore, all'inizio per disporvi, al termine per ripagare. Per esempio, vi sentite incapaci di pregare? Accontentatevi di offrire la preghiera che il divin Salvatore fa per noi nel sacramento dell'altare. Offrite i suoi slanci per riparare tutte le vostre imperfezioni. Ripetete dunque ogni vostra azione: Mio Dio, io faccio o soffro questa cosa nel Sacro Cuore del vostro divin Figlio, e secondo le sue sante intenzioni che vi offro per riparare tutto ciò che di impuro e di imperfetto c'è nel mio operare. E così nelle diverse situazioni della vita. Quando vi toccherà qualche pena, afflizione o mortificazione, dite a voi stessi: Accetta ciò che il Sacro Cuore di Gesù ti manda per unirti a lui. Soprattutto cercate di conservare la pace del cuore, che supera qualsiasi tesoro.
      9. Il mezzo per arrivare a questo consiste nel non avere più volontà propria, ma quella di questo divin Cuore al posto della nostra, lasciando che voglia per noi tutto ciò che può aumentare la sua gloria, contenti di sottometterci e di abbandonarci a lui in ogni cosa.
       
      Preghiera di Santa Margherita Maria Alacoque 
      Io... dono e consacro al Cuore adorabile di Gesù la mia persona e la mia vita, le mie azioni, pene e sofferenze per non più servirmi di alcuna parte del mio essere, se non per onorarlo, amarlo e glorificarlo.
      E' questa la mia irrevocabile volontà: essere tutto suo e fare ogni cosa per suo amore, rinunciando a tutto ciò che può dispiacergli.
      Ti scelgo, Sacro Cuore di Gesù, come unico oggetto del mio amore, custode della mia vita, pegno della mia salvezza, rimedio della mia fragilità e incostanza, riparatore di tutte le colpe della mia vita e rifugio sicuro nell'ora della mia morte.
      Sii, o Cuore di bontà e di misericordia, la mia giustificazione presso Dio Padre e allontana da me la sua giusta indignazione.
      Cuore amoroso di Gesù, pongo in Te la mia fiducia, perchè temo tutto dalla mia malizia e debolezza,
      ma spero tutto dalla tua bontà.
      Distruggi in me quanto può dispiacerti.
      Il tuo puro amore s'imprima profondamente nel mio cuore in modo che non ti possa più dimenticare o essere separato da Te.
      Ti chiedo, per la tua bontà, che il mio nome sia scritto in Te, poiché voglio vivere e morire come tuo vero devoto. Sacro Cuore di Gesù, confido in te!

      Preghiere a Santa Margherita M. Alacoque
      O Santa Margherita Maria, il Sacro Cuore di Gesù ti ha costituito erede dei suoi divini tesori: fa' che anche noi possiamo esserne partecipi. Tu ci riveli, con l’esempio della tua vita, la potenza del Suo amore: attingi anche per noi, dal Suo Cuore adorabile, la capacità di ricambiare amore per amore.
      Tutto hai fatto e sopportato per amore del Suo Cuore: insegnaci a mettere la nostra vita a Sua completa disposizione. Con piena fiducia ci rivolgiamo a te: ottieni a noi e a tutti gli uomini le grazie spirituali e materiali di cui abbiamo maggiormente bisogno per essere, come te, fiamme vive del Suo amore. Amen.

      O Santa Margherita Maria Alacoque, Tu che fosti scelta da Dio per rivelare al mondo la divina bellezza del Cuore di Gesù, la sua bontà infinita, la sua misericordia senza limiti, la sua luce radiosa; fa' che anche noi, come te, possiamo poggiare la nostra vita sul suo Cuore.

      Cuore di Gesù, riversa l’abbondanza del tuo amore sui peccatori perché tornino a Te, sui credenti perché vivano di Te, sui missionari perché testimonino Te, sui malati perché guariscano in Te, sui moribondi perché si abbandonino a Te.
      Dammi un cuore buono, sincero e disponibile, capace di amare e di soffrire, di perdonare e di gioire, di vivere ogni momento della vita come un grandioso dono del tuo amore infinito.
      Cuore di Gesù, sorgente di Carità, di Pace, di Verità, di Speranza, confido in Te, mi affido a Te.
      Santa Margherita Maria Alacoque, prega per noi!