17 settembre

San Roberto Bellarmino Vescovo e dottore della Chiesa

«O anima, il tuo esemplare è Dio, bellezza infinita, luce senza ombre, splendore che supera quello della luna e del sole. Alza gli occhi a Dio nel quale si trovano gli archetipi di tutte le cose, e dal quale, come da una fonte di infinita fecondità, deriva questa varietà quasi infinita delle cose. Pertanto devi concludere: chi trova Dio trova ogni cosa, chi perde Dio perde ogni cosa». San Bonaventura

Dal 2005 la parrocchia di San Roberto Bellarmino di Roma ha iniziato un percorso di ricognizione della figura del Santo cui è dedicata.
 
Biografia
Nato a Montepulciano nel 1542 da una ricca e numerosa famiglia, morto a Roma nel 1621, gesuita, cardinale, arcivescovo di Capua, teologo dell'Inquisizione Romana, autore di numerosi scritti d’argomento spirituale, dogmatico, morale, il Bellarmino è stato una delle grandi personalità della Controriforma.

Roberto Bellarmino entra nella Compagnia di Gesù nel 1560. Studia a Padova e a Lovanio e al Collegio romano di Roma. In quegli anni tra i suoi alunni c'è san Luigi Gonzaga. Viene creato cardinale e arcivescovo di Capua nel 1602. Diviene un affermato teologo postridentino. Partecipò al processo inquisitoriale di Galileo e di Giordano Bruno. Famosa fu la sua opera "L'arte del ben morire". Morì a Roma il 17 settembre 1621.

Il corpo si venera dal 1923 nella terza cappella di destra di S. Ignazio di Loyola a Campo Marzio (Roma). Le ossa ricomposte, legate con fili d’argento, ricoperte da abiti cardinalizi, il volto e le mani ricoperti d’argento, sono visibili sotto l’altare a lui dedicato.

L'eroicità delle sue virtù furono decretate nel 1920, dopo tre anni si ebbe la sua beatificazione; fu canonizzato il 29 giugno del 1930 e dichiarato Dottore della Chiesa Universale il 17 settembre 1931.

Pensieri di San Roberto Bellarmino
Il Purgatorio
  • Dopo la morte sono rare le anime che vanno diretta­mente in Paradiso; la moltitudine delle altre che muoiono in grazia di Dio debbono essere purificate dalle pene acerbissime del Purgatorio.
  • Le pene del Purgatorio sono lunghissime. Le anime purganti non possono aiutarsi da sè, ma solo noi possiamo suffragarle. Le anime del Purgatorio sono moltissime, vi rimangono lunghissimamente, soffrono pene innumerevoli.
  • È certo che nulla è più efficace per il suffragio e la liberazione delle anime dal fuoco del Purgatorio dell'offerta a Dio per esse del Sacrificio della Messa.
Anima mia
  • Anima mia, in ogni luogo, in ogni tempo, devi osservare che cosa fai, che cosa. pensi, come parli, perché nulla puoi fare senza che Dio ti veda, ti oda, ti osservi.
  • Oh, te beata, anima mia, se anche nel silenzio e nelle tenebre della notte tenessi presenti al tuo pensiero gli Spiriti che ti osservano! Quanto cercheresti vita sempre più perfetta, con qual diligenza eviteresti ogni leggerezza e distrazione!
Cinque sono i compiti degli Angeli.
  1. Il primo è quello di cantare in perpetuo lodi ed inni al Creatore. Ed affinché ci rendiamo conto di quanto Dio tenga in grande stima un tale servizio, va considerato che a quest’ufficio vengono destinati gli angeli superiori: essi, quasi precedenti nel canto, sono seguiti da tutti gli altri cori angelici all’unisono con gaudio incredibile . Bellarmino esorta la sua anima ad imparare da questi fatti di quanta venerazione sia grande Dio dal momento che anche quei supremi principi del cielo, che pure lo assistono sempre e contemplano ininterrottamente il suo volto, non osano mai dimenticare, nel lodarlo, il timore e la riverenza, nonostante il loro eccelso grado e la loro lunga familiarità.
  2. Il secondo compito degli spiriti celesti è quello di presentare in offerta a Dio le preghiere degli esseri mortali e altresì raccomandarle al suo suffragio come ben spiega l’angelo Raffaele nel libro di Tobia.
  3. Il terzo compito degli angeli è quello di essere inviati come messaggeri per comunicare le notizie che Dio vuole trasmettere, soprattutto se esse riguardano la redenzione e la salvezza eterna.
    Secondo il Bellarmino la ragione per cui Dio, che è dovunque, di per se potrebbe senza ostacoli parlare direttamente al cuore degli uomini, voglia comunque inviare degli angeli, sembra essere questa: far comprendere agli esseri umani che le realtà umane sono sotto la provvidenza di Dio e da lui tutto viene retto e governato; gli esseri umani, difatti, potrebbero facilmente scambiare le ispirazioni divine per proprie valutazioni o riflessioni. Invece, vedendo o sentendo gli angeli inviati da Dio e verificando che i messaggi si realizzano appunto come essi avevano predetto, non possono più nutrire dubbi circa la verità che è Dio a provvedere alle cose umane e che in particolare, da lui vengono dirette e disposte tutte quelle realtà relative alla salvezza eterna degli eletti.
  4. Il quarto compito degli angeli è quello di proteggere gli esseri umani, sia i singoli sia le moltitudini. Infatti scrive il Bellarmino che piacque alla pietà di Dio affidare ai suoi potentissimi servitori le infermità dei mortali e preporli ad essi quasi come gli educatori rispetto ai bambini, oppure quasi come dei tutori per degli orfani, o come avvocati per i clienti, o come pastori per le pecore, o come medici per gli ammalati, o come difensori per i deboli o infine come protettori per coloro che non sono in grado di difendersi da doli e si rifugiano sotto la protezione di chi ha più possibilità.
  5. L’ultimo compito degli angeli è quello di essere altresì dei soldati o dei capi armati per compiere la vendetta tra i popoli e punire le genti. Sono gli angeli coloro che fanno ardere nel fuoco e nello zolfo le città infami, che sbaragliano molte migliaia di assiri. Saranno altresì gli angeli che nell’ultimo giorno separeranno i cattivi dai buoni. Ecco perché – conclude san Roberto- le persone pie debbono amare questi concittadini propri, cioè i santi angeli, mentre le persone cattive dovrebbero aver terrore della potenza degli angeli ministri dell’ira di Dio, dalle cui mani nessuno potrà mai sottrarle.
La saggezza
  • Se hai saggezza, comprendi che sei creato per la gloria di Dio e per la tua eterna salvezza. Questo è il tuo fine, questo il centro della tua anima, questo il tesoro del tuo cuore. Perciò stima vero bene per te ciò che ti conduce al tuo fine, vero male ciò che te lo fa mancare. - Avvenimenti prosperi o avversi, ricchezze e povertà, salute e malattia, onori e oltraggi, vita e morte, il sapiente non deve né cercarli, né fuggirli per se stesso. Ma sono buoni e desiderabili solo se contribuiscono alla gloria di Dio e alla tua felicità eterna, sono cattivi e da fuggire se la ostacolano.
 
Preghiera a San Roberto Bellarmino
dell'Arcivescovo Bruno Schettino
Veglia sul tuo popolo cristiano, nostro Protettore San Roberto, tu che fosti pastore della Chiesa di Capua e guidasti con mano sicura e paterna i sacerdoti e i fedeli, nel tempo difficile e sofferto della storia della Chiesa.
Fosti Pastore ricco di fede e di dottrina, appassionato e attento allo splendore della verità.
Illuminasti i colti e gli sprovveduti di cultura e di fede per un cammino appassionato verso Cristo.
Attento alle povertà, provvedesti con carità al soccorso della povera gente, fornendo aiuto materiale e conforto spirituale.
Sii per la nostra Chiesa di Capua Provvido Protettore, sostenendo il lavoro pastorale del Vescovo, dei Presbiteri, dei Religiosi, delle Religiose dei fedeli.
Dal Cielo ricordati sempre di noi e soccorrici per essere degni del premio eterno, quando tutto si comporrà nella gloria. Amen.

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