20 agosto

San Bernardo di Chiaravalle Abate e dottore della Chiesa Patronato: Apicoltori

"Il giusto si allieterà nel Signore, riporrà in lui la sua speranza; tutti i retti di cuore ne gioiranno". 
  
Biografia
Terzo di sette fratelli, nacque da Tescelino il Sauro, vassallo di Oddone I di Borgogna, e da Aletta, figlia di Bernardo di Montbard, anch'egli vassallo del duca di Borgogna. Studiò solo grammatica e retorica (non tutte le sette arti liberali, dunque) nella scuola dei canonici di Nôtre Dame di Saint-Vorles, presso Châtillon-sur-Seine, dove la famiglia aveva dei possedimenti.

La casa natale di Bernardo e la basilica
Ritornato nel castello paterno di Fontaines, nel 1111, insieme ai cinque fratelli e ad altri parenti e amici, si ritirò nella casa di Châtillon per condurvi una vita di ritiro e di preghiera finché, l'anno seguente, entrato insieme a trenta compagni nel nuovo monastero di Cîteaux e divenuto poi fondatore e primo abate del monastero di Chiaravalle, diresse sapientemente con la vita, la dottrina e l’esempio i monaci sulla via dei precetti di Dio; percorse l’Europa per ristabilirvi la pace e l’unità e illuminò tutta la Chiesa con i suoi scritti e le sue ardenti esortazioni, finché nel territorio di Langres in Francia riposò nel Signore.

Momenti amari negli ultimi anni
Difficoltà nell’Ordine, la diffusione di eresie e la sofferenza fisica. Muore per tumore allo stomaco. È seppellito nella chiesa del monastero, ma con la Rivoluzione francese i resti andranno dispersi; tranne la testa, ora nella cattedrale di Troyes. Alessandro III lo proclama santo nel 1174. Pio VIII, nel 1830, gli dà il titolo di Dottore della Chiesa.

Le opere
Abbiamo di lui 331 sermoni, più 534 lettere, più i trattati famosi: su grazia e libero arbitrio, sul battesimo, sui doveri dei vescovi... E gli scritti, affettuosi su Maria madre di Gesù, che egli chiama mediatrice di grazie (ma non riconosce la dottrina dell’Immacolata Concezione).

Pensieri sparsi di San Bernardo

  1. Il Logos non parla solo attraverso l'intelligenza, la bocca e il cuore degli esseri umani, ma anche attraverso i linguaggi della creazione.
  2. Il giudizio dell'uomo su di sé deve essere severo, indulgente rispetto al prossimo, puro rispetto a Dio.
  3. Come l'uomo esteriore si conosce dal volto, così l'uomo interiore si dimostra dalla volontà.
  4. In qualsiasi luogo recondito, in ogni luogo di questo mondo, anche nel più remoto, abbi rispetto del tuo angelo custode.
  5. Gli angeli sono presenti e ti stanno vicino non come compagni qualsiasi, ma come protettori.
  6. Raffreddandosi la carità, la fede muore, come muore il corpo quando l'anima si allontana.
  7. La vita del corpo è l'anima, ma la vita della fede è la carità.
  8. Due cose in ogni uomo sono da purificare: l'intelletto e l'affetto; l'intelletto per conoscere, l'affetto per volere.
  9. La considerazione è una regola di vita: rende illuminati, prudenti, forti.
  10. La considerazione sta al principio di un buon comportamento.
  11. Viviamo all'ombra di Cristo camminando nella fede e nutrendoci della sua carne, per poter avere in noi la vita.
  12. Fratelli, se siamo nulla nei nostri cuori, forse nel cuore di Dio è nascosto qualcosa per noi.
  13. La parola di Dio è pane vivo e alimento dello Spirito.
  14. Che altro è la superbia, secondo la definizione di un santo, se non l'amore della propria superiorità?
  15. Tutto ciò che leggiamo del Salvatore è medicina per le nostre anime.
  16. Se Maria non fosse stata umile, lo Spirito Santo non avrebbe riposato su di lei.
  17. La verginità è una virtù degna di lode, ma l'umiltà è più necessaria.
  18. Tu senti parlare di una vergine e di una umile: se non puoi imitare la verginità dell'umile, imita l'umiltà della vergine.
  19. La vita di Cristo è per me una regola di vita, la sua morte è il mio riscatto della morte.
  20. Così grande è la forza dei sacramenti di cui si fa memoria in questi giorni che possono spezzare anche i cuori di pietra.
  21. Figli miei, Maria è la scala dei peccatori, la mia più grande fiducia, la ragione della mia speranza.
  22. La morte di Cristo ci ha liberati dalla morte, la sua vita dall'errore, la sua grazia dal peccato.
  23. Il cristiano sia nella gioia. Colui che non è disceso dal patibolo è uscito dal sepolcro sigillato.
  24. Se brami la virtù dell'umiltà, non devi sfuggire alla via dell'umiliazione.
  25. Per non essere sedotto dallo spirito di menzogna e di errore, risplenda nei tuoi occhi Cristo verità.
  26. Per non essere allettato dalla gloria o dai piaceri della carne, diventi dolce per te Cristo sapienza.
  27. Il digiuno rafforza la preghiera, la preghiera santifica il digiuno e lo presenta al Signore.
  28. Il tuo zelo sia fervido, sia cauto, sia invincibile.
  29. Il tuo zelo sia infiammato dalla carità, plasmato dalla scienza, sostenuto dalla costanza.
  30. Impara ad amare con dolcezza, ad amare con prudenza, ad amare con fortezza.
  31. Impara da Cristo, o cristiano, come tu lo debba amare.
  32. Cristo sia la nostra forza, sia la nostra vita.
  33. L'intelligenza delle realtà spirituali e invisibili è il vero pane dell'anima.
  34. La preghiera fedele, umile e fervente, penetra senza dubbio il cielo, da cui è certo che non può tornare vuota.
  35. Solo Dio non cercheremo mai invano, nemmeno se non riusciamo a trovarlo.
  36. La presenza del Signore non può mancare dove regna la pace.
  37. Là dove verità e misericordia si corrispondono, anche la giustizia di Dio e la pace sono insieme.
  38. Meravigliosa condiscendenza di Dio che cerca l'uomo, grande dignità dell'uomo che è cercato da Dio.
  39. Sei un servo veramente fedele se non trattieni nulla nelle tue mani della grande gloria del tuo Signore.
  40. Occorre una grande e rara virtù per non sentirsi grandi anche quando si siano compiute grandi cose.
  41. Poiché viviamo nell'attesa della gioia intramontabile, nutriamoci di speranza.
  42. Se Maria prende a difenderti, certamente entrerai nel regno dei beati.
Memorare
Ricordati, o vergine Maria, che non si è mai udito che alcuno, ricorrendo al tuo patrocinio, implorando il tuo aiuto e la tua protezione, sia stato da te abbandonato.
Animato da tale confidenza, a te ricorro, o vergine delle vergini e madre mia, a te io vengo e davanti a te me ne sto, povero peccatore gemente.
Non disprezzare le nostre suppliche, ma ascoltaci, propizia, ed esaudiscici. Amen.
 A te, Maria, fonte della vita, si accosta la mia anima assetata.
A te, tesoro di misericordia, ricorre con fiducia la mia miseria.
Come sei vicina, anzi intima al Signore! Egli abita in te e tu in lui.
Nella tua luce, posso contemplare la luce di Gesù, sole di giustizia.
Santa Madre di Dio, io confido nel tuo tenerissimo e purissimo affetto.
Sii per me mediatrice di grazia presso Gesù, nostro salvatore.
Egli ti ha amata sopra tutte le creature, e ti ha rivestito di gloria e di bellezza.
Vieni in aiuto a me che sono povero e fammi attingere alla tua anfora traboccante di grazia.

O tu che nell’instabilità continua della vita presente t’accorgi di essere sballottato tra le tempeste senza punto sicuro dove appoggiarti, tieni ben fisso lo sguardo al fulgore di questa stella se non vuoi essere travolto dalla bufera. 
Se insorgono i venti delle tentazioni e se vai a sbattere contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria!
Se i flutti dell’orgoglio, dell’ambizione, della calunnia e dell’invidia ti spingono di qua e di là, guarda la stella, invoca Maria!
Se l’ira, l’avarizia, l’edonismo squassano la navicella della tua anima, volgi il pensiero a Maria!
Se turbato per l’enormità dei tuoi peccati, confuso per le brutture della tua coscienza, spaventato al terribile pensiero del giudizio, stai per precipitare nel baratro della tristezza, e nell’abisso della disperazione, pensa a Maria!
Nei pericoli, nelle angustie, nelle perplessità, pensa a Maria, invoca Maria!
Maria sia sempre sulla tua bocca e nel tuo cuore.
E per ottenere la sua intercessione, segui i suoi esempi.
Se la segui non ti smarrerai, se la preghi non perderai la speranza, se pensi a lei non sbaglierai.
Sostenuto da lei non cadrai, difeso da lei non temerai, con la sua guida non ti stancherai, con la sua benevolenza giungerai a destinazione.

Paradiso, XXXIII, 1-39
Vergine madre, figlia del tuo Figlio, Umile ed alta più che creatura, Termine fisso d'eterno consiglio.
Tu se' colei che l'umana natura Nobilitasti sì, che il suo Fattore Non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore Per lo cui caldo nell'eterna pace Così è germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridïana face Di caritate; e giuso, intra i mortali, Se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali, Che, qual vuol grazia e a te non ricorre, Sua disïanza vuol volar senz'ali.
La tua benignità non pur soccorre A chi domanda, ma molte fiate Liberamente al domandar precorre.
In te misericordia, in te pietate, In te magnificenza, in te s'aduna Quantunque in creatura è di bontate!
Or questi, che dall'infima lacuna De l'universo infin qui ha vedute Le vite spiritali ad una ad una,
Supplica a te, per grazia, di virtute Tanto, che possa con gli occhi levarsi Più alto verso l'ultima Salute.
Ed io, che mai per mio vedere non arsi Più ch'io fo per lo suo, tutti i miei prieghi Ti porgo, e prego che non sieno scarsi.
Perchè tu ogni nube gli disleghi Di sua mortalità coi prieghi tuoi. Sì che il sommo Piacer gli si dispieghi.
Ancor ti prego, regina che puoi Ciò che tu vuoli, che conservi sani, Dopo tanto veder, gli affetti suoi.
Vinca tua guardia i movimenti umani! Vedi Beatrice con quanti beati Per li miei prieghi ti chiudon le mani!

O Spirito Santo, anima dell'anima mia, in te solo posso esclamare: Abbà, Padre.
Sei tu, o Spirito di Dio, che mi rendi capace di chiedere e mi suggerisci che cosa chiedere.
O Spirito d'amore, suscita in me il desiderio di camminare con Dio: solo tu lo puoi suscitare.
O Spirito di santità, tu scruti le profondità dell'anima nella quale abiti, e non sopporti in lei neppure le minime imperfezioni: bruciale in me, tutte, con il fuoco del tuo amore.
O Spirito dolce e soave, orienta sempre più la mia volontà verso la tua, perchè la possa conoscere chiaramente, amare ardentemente e compiere efficacemente. Amen.
  • San Bernardo, Abate di Chiaravalle, domandò nella preghiera a Nostro Signore quale fosse stato il maggior dolore sofferto nel corpo durante la sua Passione. Gli fu risposto: “Io ebbi una piaga sulla spalla, profonda tre dita, e tre ossa scoperte per portare la croce: questa piaga mi ha dato maggior pena e dolore di tutte le altre e dagli uomini non è conosciuta. Ma tu rivelala ai fedeli cristiani e sappi che qualunque grazia mi chiederanno in virtù di questa piaga verrà loro concessa; ed a tutti quelli che per amore di essa mi onoreranno con tre Pater, tre Ave e tre Gloria al giorno perdonerò i peccati veniali e non ricorderò più i mortali e non moriranno di morte improvvisa ed in punto di morte saranno visitati dalla Beata Vergine e conseguiranno la grazia e la misericordia".
Preghiera per domandare una grazia
Dilettissimo Signore mio Gesù Cristo, mansueto Agnello di Dio, io povero peccatore Ti adoro e considero la dolorosissima piaga della tua spalla aperta dalla pesante croce che hai portato per me. Ti ringrazio del Tuo immenso dono d’Amore per la Redenzione e spero le grazie che Tu hai promesso a co­loro che contemplano la Tua Passione e l’atroce piaga della Tua Spalla. Gesù, mio Salvatore, incoraggiato da Te a chiedere quello che desidero, Ti chiedo il dono del Tuo Santo Spiri­to per me, per tutta la Tua Chiesa, e la grazia (...chiedere la grazia desiderata); fa che sia tutto per la Tua gloria e il mio maggior bene secondo il Cuore del Padre. Amen.
3 Pater, 3 Ave, 3 Gloria

Preghiera
O Padre misericordioso, che in San Bernardo, fulgido esempio di costanza nella fede e modello di straordinaria penitenza e di eroica carità attuata nella pratica delle virtù evangeliche, hai impresso l'immagine dell'uomo nuovo creato nella giustizia e nella santità, concedi anche a noi di rinnovarci nello spirito per essere degni di offrirti il sacrificio di lode. Per Cristo nostro Signore. Amen.